Riconoscere la vegetativa per applicare l’antivegetativa

Il termine inglese fouling (che deriva dal verbo inglese to foul, letteralmente “sporcamento”, “insudiciamento”, “incrostazione”) si riferisce generalmente al deposito di particolato su superfici o setti di cui il fouling compromette la funzionalità. Il fenomeno può essere dovuto all’accumulo e deposito di organismi viventi, animali e vegetali sia
unicellulari che pluricellulari (biofouling), o di altre sostanze non-viventi (organiche o inorganiche) .
In particolare il “marine fouling” si riferisce alle incrostazioni che ricoprono la superficie degli oggetti rimasti sommersi in ambiente acqueo e marino, come le carene delle barche, i manufatti in pietra, metallo, legno nonché le strutture in calcestruzzo direttamente bagnate dal mare.

Nella fotografia un chiaro esempio di cosa il fouling può provocare sulla carena di una imbarcazione.

Gli assi e le eliche sono completamente ricoperti di vegetazione e questo é un problema che va risolto una volta per tutte. In questi casi come per gli assi, i timoni, i flaps e le eliche é indicato come antivegetativo il NAUTILUS Drive antifouling di colore bianco perla che si differenzia dal NAUTILUS Self Polyshing normale per i suoi componenti che lo fanno più resistente.

In prossimità della linea di galleggiamento si vengono a creare delle colonie di sepurlidi, ossia colonie di organismi che trovano sulla carena non opportunamente protetta l’ambiente ideale per ancorarsi e crescere. Da semplici batteri si passa a strati di organismi che portano alla crescita di protozoi e macroalghe.

La crescita lungo la linea di galleggiamento di questi microorganismi (fouling) porta sia ad una diminuzione della velocità dell’imbarcazione sia ad un lento e continuo deterioramento della carena che ne implica a
lungo andare la sua funzionalità sia funzionale che strutturale. L’uso della antivegetativa NAUTILUS Polishing Antifouling Plus non fa correre simili rischi e mantiene la carena della vostra barca sempre in perfette condizioni.

Antivegetativa

È una speciale vernice che previene il fouling (vegetazione) sull’opera viva dell’imbarcazione. Queste vegetazioni e alghe sulla carena oltre che ridurre la velocità dell’imbarcazione fanno consumare più carburante.
Una antivegetativa contiene come ingredienti fondamentali un biocida (che ostacola la formazione di alghe ecc.), una resina
che  forma il film della pittura), un pigmento (da il colore e spessore) e un solvente.
Si distinguono principalmente in due classi:
1 – Autolevigante: è parzialmente solubile e durante la navigazione tende a rilasciare uno sottile strato esterno, riducendosi via via di spessore e mantenendo sempre attivo lo strato esterno. Svantaggio che riducendosi lo spessore del film si finisce per non avere più nessuna protezione della carena; pertanto bisogna stare molto attenti.
2 – A matrice dura: lo strato di pittura dura e porosa, rilascia a contatto con l’acqua i biocidi attivi, che impediscono la crescita della vegetazione. Tale processo va avanti fin tanto che tutti i biocidi vengono liberati ottenendo alla fine uno strato di pittura duro e non più attivo. Il vantaggio di una a matrice dura è che non riducendosi di spessore mantiene sempre alta la resistenza all’abrasione.
Esistono vari tipi di antivegetative e la scelta di una o l’altra dipende dal tipo di imbarcazione, da come e dove viene utilizzata (cioè se si tratta di una barca da crociera, da regata, tradizionale, se naviga in acque dolci o marine). Nella scelta dell’antivegetativo una volta miravamo ad essere efficaci contro la vegetazione, mentre oggi per l’impegno ecologico dobbiamo assicurarci che i veleni rispettino la natura.
L’antivegetativa va sempre applicata ad un primer (dato almeno in due mani) e ne vanno applicate almeno due mani. Sarebbe bene dare una prima mano di un colore e le successive di colore diverso, colore di antivegetativo che vogliamo per la nostra barca. In questa maniera con il tempo e la navigazione i due strati esterni tenderanno progressivamente a consumarsi lasciando sempre uno strato nuovo. Quando rivedremo affiorare l’antivegetativa di colore diverso vorrà dire che siamo arrivati all’ultimo strato e dovremo provvedere il prima possibile a ridare altre due mani di antivegetativo. Dunque il primo strato di antivegetativo di colore diverso è una specie di campanello d’allarme che ci indica di quanto si è consumato lo strato di antivegetativo. Nella linea Nautilus è disponibile la antivegetativa Nautilus Self Polishing, antivegetativa autolevigante per imbarcazioni sia a vela sia a motore.

Come applicare l’antivegetativa

Come applicare l’antivegetativa
Va data in carena sull’opera viva (fino alla linea di galleggiamento) nonché su tutte le appendici, timoni, chiglia, deriva, bulbo. Prima di una nuova applicazione di antivegetativa bisogna controllare in che stato è la carena:

1 – carena in ottimo stato con antivegetativa vecchia compatibile ancora presente: (la nostra Nautilus Self Polishing è compatibile con tutte le antivegative precedenti. Comunque fare un piccolo test su una superficie limitata).
pulire bene lo scafo sull’opera viva con acqua dolce , fare asciugare e applicare la nuova antivegetativa.

2 – carena in cattive condizioni (presenta alghe, denti di cane, ecc,) :
è necessaria una rimozione di tutta questa vegetazione, meglio ancora l’impiego di una idropulitrice comunque senza insistere a rimuovere lo sporco più tenace con questo attrezzo perché la sua potenza “all”uscita” può danneggiare oppure l’uso dello sverniciatore.
Se necessario stuccare le parti in cui abbiamo asportato parte dello spessore delle vecchie pitture con C-EPOXY LIGHT Filler.
Intervenire con una primerizzazione con NAUTILUS EPOXY PRIMER (dato in due mani) .
Applicare l’antivegetativa NAUTILUS Self Polishing.

3 – antivegetativa ormai inesistente:
primerizzare la carena nell’opera viva con NAUTILUS EPOXY PRIMER (dato in due mani).

Applicare l’antivegetativa NAUTILUS Self Polishing.
L’antivegetativa si applica a rullo a pelo corto (lavoro più pulito e regolare) o a pennello (grande e largo).