Scheda Antiosmosi

la guida completa

1) Alaggio e fare asciugare l’antivegetativo (6 o 8 ore nel periodo estivo, 2 giorni nel periodo invernale) per una corretta valutazione tramite lo SKINDER, prendendo nota dei valori medi e di dove viene posizionato. Confrontare i valori con quelli al di sopra della linea di galleggiamento, che saranno sempre nella norma.

2) Rimozione di tutti gli scarichi, delle prese a mare e di tutte le guarnizioni dei fori sull’opera viva.

3) Per riportare la carena a fibra di vetro, togliendo il gelcoat, la maniera più semplice ed economica è l’uso del Gel Plane, che riesce a “fare la barba” alla carena, pelando il gelcoat con una profondità programmabile e progressiva fino a 2 mm per passaggio.

Il Gel Plane è facile da usare, raccoglie quanto viene asportato, compreso l’antivegetativo. I residui sono smaltibili facilmente nel pieno rispetto delle norme vigenti.

4)  Il passo successivo è una leggera sabbiatura o idrosabbiatura, entrambe hanno la funzione di scavare le bolle che sono rimaste scoperte (il tessuto di vetro non può subire osmosi). Esse dovranno essere pulite perfettamente, come un dente cariato.

Il gelcoat, se il paragone può facilitare la comprensione, è la buccia del cocomero: tolta la buccia, la parte buona del cocomero si taglia con estrema facilità.

5) Misurazione del tasso di umidità della carena con lo SKINDER operando in maniera sistematica su linee parallele al galleggiamento, marcando dove viene precisamente posizionato e segnando i valori con pennarello resistente all’acqua.

6) Primo di uno dei numerosi lavaggi con acqua calda a pressione (preferibile, o temperatura ambiente).

7) Inizio deumidificazione. L’uso del deumidificatore o meglio delle lampade al quarzo riscaldanti ridurrà questo periodo. Generalmente il ciclo antiosmosi viene iniziato nel periodo Autunno-Inverno quindi bisogna prevedere di “perdere” almeno uno o due mesi della Primavera seguente per avere le condizioni tipiche di lavorazione, a meno che non si operi al coperto e in ambiente riscaldato.

8) Successivi lavaggi con acqua calda, o temperatura ambiente, a pressione, anche durante il ciclo di deumidificazione (almeno 1 volta per settimana)

9) Misurazione definitiva con SKINDER (in scala Fiberglass HS, high-sensitivity – alta sensibilità) e, finalmente, abbiamo raggiunto l’asciugatura: il valore 30% dello SKINDER (cioè il numero piccolo a destra non é superiore ad 1).

10) Ulteriore lavaggio e il giorno dopo… inizio dei lavori.

11) Se il bulbo in metallo deve essere ripristinato, applicare, dopo la sabbiatura, due mani di Nautilus Epoxy Primer prima di cominciare a posare la resina epossidica C-Systems 10 10 CFS in carena.

12) Bagnatura dei grossi crateri con resina epossidica C-Systems 10 10 CFS e prima mano generale.

Seconda mano di resina epossidica C-Systems 10 10 CFS non appena quella precedente diventa appiccicosa.

A seguire, riempimento con stucco strutturale formato da C-Systems 10 10 CFS e Microfibre Minerali miscelato fino a che non raggiunge una densità pastosa ideale per la posa in verticale.

13) Dopo l’essiccazione, carteggiare a bagnato le stuccature dei crateri con carta grana 60.

14) Asciugatura e applicazione di una terza mano generale di C-Systems 10 10 CFS anche sul bulbo (che avrà già ricevuto precedentemente due mani di Nautilus Epoxy Primer).

15) Rasatura con Nautilus Epoxy Light Filler, applicato con spatola dentata, sulla carena e sul bulbo.

16) Carteggiatura con morale (listello) e carta grana 40 per spianare perfettamente le cuspidi e allineare l’applicazione precedente.

17) Dopo avere rimosso accuratamente la polvere, applicazione stucco con spatola liscia.

18) Levigatura con carta 120/150 ed eventuali ritocchi.

19) Applicazione di 10 10 CFS.

20) Applicazione di 10 10 CFS + additivo A 20.

21) Applicazione di resina epossidica C-Systems 10 10 CFS + A 20 e ulteriori applicazioni per raggiungere una copertura complessiva di 600 – 700 gr per mq, ossia 6 – 7 kg per ogni 10 mq di carena.

22) Applicazione di 2 mani generose di Nautilus Epoxy Primer.

23) Applicazione di 3 mani di Nautilus Polishing Antifouling Plus a rullo, partendo da poppa e con applicazione verticale. E’ consigliabile che la prima mano sia del colore non scelto per il risultato finale in modo che, quando la seconda e la terza mano esauriranno il loro film, si potrà intravedere il diverso colore della prima: questo indicherà con certezza il momento in cui si dovrà provvedere alla manutenzione della carena. Molti nostri Clienti utilizzano questa tecnica.

24) Varo dopo almeno 7 giorni dall’ultima applicazione di Nautilus Epoxy Primer considerando una temperatura media di 20°C .
Con temperature più basse sono necessari tempi più lunghi.

Nautilus Antifouling Plus può attendere il varo per alcuni mesi e può essere alato e varato nuovamente nel corso della stagione. È idoneo anche per assi, eliche e timoni metallici, dopo corretta primerizzazione.

Se ogni voce è stata rispettata avete eseguito, o hanno eseguito, un lavoro molto buono (buonissimo!) e i prodotti della nostra linea 10 10 CFS, Nautilus Epoxy Light filler, Nautilus Epoxy Primer, Nautilus Polishing Antifouling Plus, SPINNAKER vi accompagneranno con la certezza di una scelta qualificata, professionale e affidabile.

Per calcolare il materiale necessario per risolvere i problemi di osmosi della tua carena ti suggeriamo di consultare l’articolo che trovi a questo link

Alcuni barche che abbiamo contribuito a curare

… per navigare belli ed in sicurezza!