Riparare il bulbo con Steel Blue

ANNO 15 n°80 – febbraio / marzo 2014

Per un banco di sabbia, centrato in piena velocità, dobbiamo intervenire sul bulbo.  Il perno di poppa ha un andamento a virgola proprio per ancorare la parte più estrema a conciliare meglio il fissaggio col disegno del profilo ricercato. Viene fresata la parte interessata per mettere in “chiaro” e controllare l’efficienza e l’integrità dei tiranti. Per lo scafo, l’indagine a ultrasuoni non evidenzia delaminazioni. La testa del bulbo  viene riportata alla forma originale dando sicurezza di appoggio.

Il Cantiere Artigiano, che è il vero artefice del lavoro, ha già individuato la soluzione. Sulla base delle fotografie inviate diamo qualche suggerimento e ci scambiamo opinioni per “ingenerizzare” al meglio la messa in opera dello STEEL Blue.

I test presso il CTS di La Spezia (Centro Tecnologico Sperimentale) per l’ABS e il RINA. Resistenza alla compressione oltre 1300 kg/cm2, “Pull Out Test” ovvero resistenza al tiraggio per un perno di 14 mm inserito per 45 mm di oltre 11.000 kg. STEEL Blue è il sistema epossidico bicomponente caricato con inerti abrasivi, colabile e riempiente per basamenti, allineamenti, interstizi, inghisaggio, ecc. 100% solido.

STEEL Blue è certificato PDA ABS.  

Nel nostro caso abbiamo 8 perni per una resistenza totale di 48000 kg mentre il bulbo ha un peso di 3800 kg. Stabilito il procedimento di intervento lo facciamo “riposare” un paio di giorni. Il calcolo del volume di materiale occorrente è abbastanza ridotto, STEEL Blue non ha praticamente ritiro (da 0,4 a 0,7 per mille), quindi altissima stabilità ed ha un potere adesivo di 571 kg/cm2: questo vuol dire perfetta integrità con tutta la fusione di piombo all’antimonio. Costruita con una superficie di contenimento e segnato il margine di riporto, dopo “accurata messa in bolla”, lo STEEL Blue viene versato e si livella perfettamente baciando il più piccolo anfratto, sinuosità ed imperfezione, formando un tutto unico. Il passo successivo è stato presentare il bulbo e controllare la perfetta corrispondenza del progetto. Tutto ok, un paio di mani di 10 10 CFS alla pancia della carena interessata, sul bulbo e applicazione generosa di Nautilus Epoxy Light Filler sulla testa: col martinetto si alza creando una perfetta interfaccia serrando i perni con chiave dinamometrica e facendo fuoriuscire lo stucco in eccesso come il gelato con le cialde.

L’applicazione del nostro Nautilus Epoxy Light Filler oppure dello stucco fatto con 10 10 CFS e Microfiller Powder (che ha meno pot life di lavorazione) crea una adesività che da sola riesce a tenerlo in posizione. Questo vuol dire che durante la navigazione non avremmo una zona elastica che fa lavorare solo i perni (pensate a una bolina – i tiranti che lavorano sono meno della metà), ma una struttura unica capace di distribuire tutti gli sforzi in maniera uniforme su tutta la base. Questo, con sigillanti elastici, non avviene.