Rifacimento della prua di una barca in vetroresina

Una manovra sbagliata, un calcolo errato possono portare allo scontro fra quello che Platone definì il secondo grado della percezione con il terzo grado della percezione. Ovvero lo scontro fra la vostra conoscenza percettiva (o credenza) con quella matematica, razionale.

Sul pianeta Terra il terzo grado della percezione ha sempre la prevalenza sul secondo. E quando la prua della vostra barca andrà ad “accarezzare” la banchina e realizzerete che la vostra percezione era del tutto sbagliata non potrete far altro che esclamare “Urca! Che botta! Platone aveva ragione!”.

Secondo un calcolo alla buona se la barca di 25 tonnellate arriva con una velocità di 1 nodo la pressione esercitata è approssimativamente di 40 tonnellate! Mica bruscolini!

Passando dalla filosofia spicciola a quella manutentiva andiamo a seguire questo bel lavoro (ancora in corso) portato avanti dal Cantiere Polaris di Trapani. Dopo tutto quando il gioco si fa duro, i duri entrano in campo, anzi, in cantiere!

Per il recupero vengono adoperati PCV, 10 10 CFS e Microfibre Minerali.

I passaggi prevedono la rimozione delle parti tritate, l’incollaggio con 10 10 CFS e microfibre minerali, la ricostruzione con parti di PVC.

In seguito andremo ad applicare il tessuto ma questo ve lo mostreremo al prossimo aggiornamento!