Replanking, la ricopertura con vetro o legno

Una lavorazione che trova sempre maggiori consensi, per irrobustire in maniera eccezionale lo scafo, è la ricopertura con lamelle di legno massello o compensato delle fiancate e dell’opera viva, a formare un “incrocio” con la nuova copertura.
Questo intervento (replanking) è eseguibile su imbarcazioni sia con carena tonda che con carena a spigolo ed è destinato principalmente alle costruzioni in fasciame longitudinale o incrociato per dare alla struttura dell’imbarcazione maggiore affidabilità e garantirne u

na manutenzione ridotta. Un’autorevole Rivista del settore ha presentato un servizio di fasciame ulteriore, messo in opera su un motor yacht di oltre 20 metri, con oltre trenta anni di servizio, che durante l’importante ristrutturazione ha, tra l’altro, cambiato i motori con potenze più alte.
Questi interventi sono destinati ad aggiornare le tecniche di costruzione di quel periodo che, pur essendo pregevoli, oggi si lavorano principalmente con 10 10 CFS incollando strutturalmente nei punti dove ieri invece ci si affidava al chiodo o alla vite… bucando il legno.
Incontriamo barche “ristrutturate” oltre venti anni fa; sembrano fatte ieri.
Prima di cominciare è importante che lo scafo sia ben fissato su adeguato supporto, mantenga le sue forme, senza insellature scorrette o piegamenti e venga sottoposto ad una buona deumidificazione, dopo avere eliminato le vecchie pitture.
Il calafataggio o la rinvergatura sarà fatta con gli accorgimenti visti prima. Si controlleranno anche tutte le superfici in maniera che il fasciame sia perfettamente allineato.
Si può fare l’operazione di nuova laminazione (replanking) usando sia legno massello che compensato.
Il legno compensato, o in massello, varia da uno spessore di 3 mm per imbarcazioni da 4 a 6 metri, a 5 mm per imbarcazioni fino a 10 metri e così via (3 mm ogni 4-6 metri).

Il compensato è di più facile utilizzo e messa in opera perché è sufficiente un seghetto alternativo per ottenere le strisce nella misura adeguata. Inoltre i vari strati interni conferiscono, rispetto  al massello, una maggiore stabilità dimensionale.
Si parte dal centro della barca con le strisce inclinate da 35° a 45° in maniera che la vena esterna formi il migliore incrocio a “X” con la vena del fasciame sottostante e ottimizzando anche la migliore facilità di piegatura. Si appunta con la spillatrice la striscia e si preparano altre 4 o 5 strisce, numerandole e sagomandole leggermente perché i bordi siano aderenti, segnando i punti di riferimento. Si passa alla messa in opera impregnando bene lo scafo e le strisce con 10 10 CFS. Poi si prepara un quantitativo di 10 10 CFS con Microfiller Powder e con la spatola dentata si applica sullo scafo. Si appoggia e si graffetta la striscia perché stia perfettamente a posto passando poi alle strisce successive. Eventuali piccoli spazi tra le lamelle saranno colmati con Microfiller Powder o Microfibre Naturali. È possibile, in prossimità della poppa e della prua o quando si rende necessario, cambiare anche la “tessitura” delle strisce. È importante che la venatura del nuovo supporto che andiamo a mettere, formi sempre una “X” con la vena del legno della barca.

A ricopertura ultimata si tolgono le grappette, si carteggia tutto con carta grana 40 – 60. Si protegge il nuovo fasciame con il ciclo completo di 10 10 CFS. Sulla chiglia è consigliabile fare anche un filetto con Microfiller Powder con un raccordo di diametro adeguato. Questa lavorazione è ampiamente documentata nel DVD n°2.

Un’altra soluzione praticata da tempo e tecnica di costruzione per nuove unità, consiste nel rivestire con 10 10 CFS e tessuto di vetro tutto lo scafo, (specialmente nella costruzione in massello longitudinale questa lavorazione è indispensabile ed obbligatoria) una determinata parte, oppure i punti di congiuntura delle tavole, degli spigoli (soprattutto delle imbarcazioni di compensato) e tutte quelle parti dove l’usura è più forte, come ruote di prua, specchi di poppa, chiglie, ecc…
È importante notare che la ricopertura con tessuto di vetro e resina epossidica deve rispettare le stesse regole fondamentali:
1° il legno deve essere perfettamente asciutto (vale a dire con i valori previsti di umidità) come richiesto dai Registri Navali.
2° le parti che si intendono coprire col tessuto devono essere meccanicamente buone, ben assemblate, correttamente dimensionate e prive di angoli vivi, perché in quel punto il tessuto perderebbe parte della sua forza. Nel caso di applicazione di tessuto sullo spigolo esterno è opportuno stondare il punto di applicazione almeno con un diametro di 2 – 4 cm.
Quando si applica il tessuto all’interno raccordare prima con 10 10 CFS e Microfiller Powder con un diametro del filetto di almeno 5 cm. Raccordi con diametri più grandi daranno maggiore resistenza al tessuto applicato.
Dobbiamo accertarci che il tessuto sia “apprettato” per resina epossidica altrimenti il legame non sarà altrettanto valido.
Il tessuto che normalmente viene usato è un bidirezionale e per ottenere migliori risultati dovrebbe essere “montato in tralice” – obliquo, vale a dire che formi una X con le venature del legno.
L’uso del tessuto biassiale ± 45° risolve questo problema e risulta avere una resistenza e una “forza” superiore ad un bidirezionale di pari peso e di pari qualità di vetro non solo perché “incrocia” sempre i legni nella maniera giusta, ma anche per la sua diversa tessitura. Il tessuto deve ritenersi interessante quando, facendo una costruzione dov’è previsto un fasciame di 15 mm, noi adoperiamo un 8 – 9 mm e applichiamo un rinforzo di vetro che assicuri le resistenze del 15 mm, con il vantaggio di un peso inferiore complessivo di circa il 30%.
Per tutte le lavorazioni dove viene previsto o si decide l’utilizzo del tessuto di vetro, è determinante la pulizia delle parti, l’asciugatura, l’impregnazione e la stuccatura col 10 10 CFS e i suoi additivi.
La successiva messa in opera del tessuto con 10 10 CFS deve dare consistenza, affidabilità e bellezza alla barca. Non deve essere mai un lavoro che possa essere classificato come plastificazione.
Il nostro tessuto biassiale da 300 o 450 gr/mq, applicato col Peel Ply (tessuto distaccante) avrà uno spessore variabile da 0,4 a 0,5 mm.
Su alcune imbarcazioni da regata, costruite oltre 30 anni fa furono scelte queste soluzioni per la leggerezza, robustezza e … affidabilità nel tempo.
Se le incontrate durante le vostre gite o sui campi di regata potrete ammirare che sono ancora come nuove e con un luminoso avvenire.
L’uso del tessuto e la sua applicazione sono documentati nei nostri  DVD e prossimamente usciranno altre documentazioni visive. Abbiamo anche a disposizione CD fotografici di lavorazioni su imbarcazioni in legno massello.