Non è la luna. È osmosi!

Anno 8 n°42 – GIUGNO/LUGLIO 2007

La barca di vetroresina ha conosciuto dagli anni Settanta l’onta dell’osmosi. Il petrolio era alle stelle (come ora), bisogna risparmiare, essere competitivi e giungevano norme restrittive sulla tossicità dei materiali. Emblematico e drammatico fu il caso di un importantissimo cantiere che vide parte della sua produzione “sviluppare” l’osmosi ancora prima che alcune barche toccassero l’acqua. Incredibile ma vero: lo stazionamento invernale a terra, prima della consegna, e il trasporto via mare, avvenivano in condizione di forte umidità e nebbia. La nebbia, più “sottile” più sottile dell’acqua riusciva a innescare il principio osmotico. L’osmosi è un processo fisico per cui due liquidi compatibili, con concentrazione differente, divisi da una membrana semipermeabile, tendono a bilanciarsi per avere la stessa densità. In questo caso è il gel-coat che, per quanto compatto, ha microporosità e piccoli crack. L’osmosi, oltre a rivelarsi visivamente con la formazione di bolle, si può controllare e determianre con lo Skinder o con uno strumento analogo. Quando si interviene è indispensabile rimuovere completamente il gel-coat con sabbiatura “energetica”. Questo riduce immediatamente almeno del 50% il tasso di umidità. La piallatura o fresatura della carena richiede, comunque, la sabbiatura. Quando lo Skinder rileva che la barca è nuovamente asciutta si può procedere con la lavorazione, destinata a consegnarci una carena perfettamente a posto e meccanicamente perfetta. L’uso del C-Systems 10 10 CFS o di altra resina epossidica di qualità, garantisce una perfetta bagnabilità dei filamenti di vetro esposti (il vetro non può avere osmosi, è il poliestere che si degrada, che lascia il vetro libero) e forma una barriera elastica che si adatta perfettamente ai movimenti e alle dilatazioni contro passaggi di umidità. L’osmosi non si può riparare né con prodotti a solvente né con la stessa resina poliestere (anche questa contiene solvente, il caratteristico odore che si sente in barca).

L’uso di questi rimedi inadatti, infatti, causerebbe il ripresentarsi in poco tempo e con facilità di questo spiacevole fenomeno. L’applicazione successiva dello stucco Nautilus Light Filler (Free Solvent) consegnerà una carena perfettamente levigata. Le ulteriori mani di C-Systems 10 10 CFS additivate con A20 la renderà sicura e performante come mai.