La giusta simmetria

Il restauro di un gozzo sospeso tra fato e destino

E’ da ricercare nella notte dei tempi l’idea che esista una sorta di percorso già scritto dal quale lo sviluppo della storia dell’Umanità, del mondo e, scendendo nel particolare, delle nostre vite non possono deviare.
Gli antichi greci elaborarono l’idea di “fato” come di un potere o un agente che predetermina e ordina il corso degli avvenimenti, e che aggiunge ad essi un’aurea di sortilegio e di oscurità. Gli eventi sono ordinati o “pre-decisi” e sono messi in opera da una forza o intelligenza che ci trascende, che agisce su di noi, spesso per il peggio.
Lo sviluppo della filosofia moderna ha portato alla nascita del concetto di “libero arbitrio” ovvero la possibilità di essere protagonisti delle proprie scelte. Il futuro non è già scritto, siamo noi che lo scriviamo. Parallelamente si è sviluppata l’idea di destino che non ha alcuna delle connotazioni negative del fato. Il destino ha la stessa radice di “destinazione”: destinare, dirigere qualcosa verso una data meta. Senza una voluta partecipazione del soggetto non c’è destino. Avete mai sentito dire “ognuno è artefice del proprio destino”? Bene. Il destino non può essere costretto ad agire su qualcuno; se si viene costretti dalle circostanze, allora si tratta di fato.
Questa lunga e tediosa premessa filosofica per dire che questo bel gozzo è stato risollevato da quello che sembrava un doppio fato crudele. Doppio poiché abbandonato su una spiaggia e infelicemente nato con un’asimmetria costruttiva. Il mascone sinistro è più “magro” di quello destro nei punti critici di circa 4 cm (da 0,6 partendo dal tagliamare basso a 0,4 verso il bottazzo,  a circa 1.3 mt da prua). Con una struttura del genere la fluidodinamica gioca brutti scherzi, in parole povere: non si naviga a dovere!
La volontà di Pietro, architetto di professione, ha dato un nuovo destino a questo gozzo dalla linee d’acqua dolci restaurandolo e restituendogli la giusta simmetria di prua.
Ora fila liscio … come il destino vuole che sia!