Introduzione alla barca di vetroresina

Siamo a conoscenza da tempo delle “bolle” della nostra carena, le abbiamo evidenziate al momento dell’acquisto dell’usato, trattando energicamente il prezzo.
Da qualche tempo ci stiamo portando dietro questo pensiero e spiritualmente e mentalmente piano piano siamo giunti alla convinzione del lavoro che ci aspetta. Abbiamo fatto seguire anche una prassi tecnica da eseguire per ottenere il migliore risultato.
Anche quando in barca tutti si divertono ogni tanto a noi affiora alla memoria questo “tarlo” della riparazione da fare. Questo ritardo ci sembra un torto alla nostra “bella”.
Ora dobbiamo ripararla e abbiamo deciso che per la prossima navigazione la carena sarà come deve essere. L’osmosi, a parte il pensiero perché riguarda la nostra carena (la carena della barca… è pur sempre nostra… in senso assoluto) non ne ha mai pregiudicato la disponibilità e in moltissimi casi neppure la sicurezza; ma è un martirio sapere delle bolle e avere spettatori e commenti pesanti di “radio-banchina”, quando “ammirano” il nostro problema, durante il carenaggio. E poi onestamente vogliamo che sia finalmente a posto perché la nostra barca quando sarà “rifatta” sarà più levigata e più veloce di prima e al successivo carenaggio non avremo neppure un attimo di incertezza perché appena tolta dall’acqua potremo ammirare tutta la sua bellezza e la qualità del buon lavoro eseguito.
Nel caso ci si affidi a Operatori del settore è comunque sempre consigliabile essere coscienti dei lavori e delle metodologie che vengono applicate e seguire il progredire dell’intervento. Controllate passo passo, e se questa scheda antiosmosi a.p.p., vi piace, che sia perfettamente rispettata perché siamo sempre con te… dalla parte della tua barca.
Allora partiamo!