Fine Anni Sessanta

Un motoryacht della “Dolce Vita” torna a splendere
Anno 13 n°70 – febbraio/maggio 2012

Un importante motoryacht, in legno compensato ad alta resistenza (allora se ne costruivano molti) scende in acqua.Carena a V con pattini di sostentamento o, come si diceva allora, tipo Hunt modificata. Costruzione forte, resistente e leggera!

Oltre 15 mt di lunghezza, 6 comodissimi posti letto, 2 bagni, alloggio marinaio … democratico (il vero proprietario del mezzo) e per l’occorrenza 2 posti in dinette. Una cucina semplice e tranquilla e due motori, che oggi farebbero ridere per la potenza. Due Carterpillar D 334 da 360 CV a 2200 giri, netti all’asse 320. Oltre duemila litri di gasolio e 1000 di acqua … il tempo dei desalinizzatori doveva ancora venire, per una velocità massima oltre 28 nodi e più di 20 in crociera, anche a fine stagione. Gruppo generatore da 2,5 kw. Consumo medio per ogni ora di navigazione inferiore ai 100 litri complessivi. I Caterpillar si distinguevano per il basso consumo. Qualcosa meno di 150 gr. per CV-ora. Il conto si fa presto a farlo. Allora la nafta per gli yacht era agevolata. Roba da rivoluzione sociale ai tempi di oggi.

Sono passati oltre 40 anni e l’armatore attuale l’ha affidata a mani esperte per togliere tutte le piccole e grandi magagne accumulate negli anni. Ha cambiato mano diverse volte, ma ora sta nascendo a nuova vita.

Vengono cambiati dei pezzi di compensato marino di Mogano Kaya. Allora la protezione consisteva in una mano di vinicolo o clorocaucciù poi direttamente lo stucco e lo smalto e in carena 2 mani di antivegetativo.

I nuovi interventi sono stati eseguiti con 10 10 CFS per incollare, stuccare le teste di viti e chiodaggine e mano di fondo. La carena è stata completamente riportata a nuovo con due mani generose di 10 10 CFS, una dietro l’altra per fare bere il legno, saturarlo e renderlo più forte e affidabile di quando fu messo in opera. Così non gonfierà più e la sua levigatezza in careno dove corre il foglio laminare di acqua, non cambierà e correrà più veloce anche a fine stagione. Poi seguirà l’applicazione del Nautilus SP Antifouling: la prima mano in contrasto col colore desiderato per permettere, al momento dell’alaggio di controllare lo spessore rimasto. Se non si vede ancora affiorare il primo colore, per la stagione successiva sarà sufficiente una sola mano.

Questa vecchia signora, con tanta classe sta ritornando agli antichi splendori e la sua affidabilità è meglio di prima. Un paragone: una casa viareggina dell’età Liberty rimessa a nuovo e dotata di apparecchiature aggiornate e un appartamento moderno che tra qualche anno mostrerà tutti i suoi limiti progettuali.