Come riparare il crocodile

Redazionale pubblicato su “Arte Navale”, maggio 2013

Questo è il termine tecnico, anglosassone, poi accettato come riferimento, per definire lo smalto, gelcoat, vernice che, per vari motivi, hanno un difetto: il film, più o meno spesso, si rompe formando una quadrettatura che ricorda proprio la “corazza” del coccodrillo.

Perché? Come avviene questo mutamento delle caratteristiche estetiche e meccaniche della superficie della nostra barca in vetroresina?

Se ci guardiamo bene intorno, lo stesso difetto lo troviamo sulle sovrastrutture delle barche di legno e anche su porte e infissi di legno non ben mantenuti.

Per le barche in vetroresina il gelcoat (di origine poliestere), con i suoi smaglianti colori e lucentezza, difende la stratificazione della costruzione dai raggi UV e deve avere uno spessore medio consigliato che va dai 400 fino ad un massimo di 700 micron (0,7 decimi di millimetro). Spessori maggiori compromettono la sua elasticità e resistenza agli urti. Contenendo sostanze volatili (seppure in piccola quantità) l’evaporazione mette in evidenza la riduzione del volume che insieme ad altri fattori facilitano proprio il CROCODILE. Gli urti, le colpiture nelle manovre in coperta, le forti compressioni, che specialmente le barche piccole sopportano, quando sono strette tra unità più importanti anche se difese dai parabordi, sono causa di questi problemi.

Le vernici e gli smalti, per loro natura, hanno un alto contenuto di solvente (40 – 50%). Spessori applicati correttamente e mantenuti tali con buona manutenzione hanno il vantaggio di essere molto elastici anche se decisamente meno resistenti a graffi, colpiture e intemperie.

La vernice trasparente, non contenendo pigmenti colorati e additivi tipici degli smalti, è anche più sensibile. Le colorazioni bianche, nelle stesse condizioni, producono temperature superficiali molto più basse, ciò vuol dire minore stress e più durata.

La carteggiatura del CROCODILE del gelcoat, come l’intervento di riportare a legno le superfici a smalto o vernice, trovano nell’applicazione del 10 10 CFS come mano di fondo e di ristrutturazione, la risposta tecnica corretta, affidabile e conveniente. Il 10 10 CFS non contiene solvente (free-solvent), ricompatta e colma le spaccature del gelcoat. Nel legno il 10 10 CFS viene assorbito in profondità, rinforza le fibre, togliendo il gravoso compito alla vernice e allo smalto di risolvere i problemi endogeni dello stesso.