NASTRI, TESSUTI, PANNELLI PVC e COTONINA

La costruzione della nostra barca in vetroresina, è avvenuta con l’applicazione in stampo di un gel-coat poliestere (il colore della nostra barca), seguito da tessuti (di varia grammatura e tipologia mat-stuoia, ecc.) tenuti insieme, saldati nella “forma” con resina poliestere. Generalmente, il rapporto in peso tessuti di vetro/resina poliestere, è molto vicino a 45 – 55 (o viceversa 55 – 45) come previsto dai Registri. Rinforzi, tessuti speciali, tessuti aramidici ( di cui Kevlar è il nome registrato Du Pont t.m.), di carbonio, ibridi (più tipi di fibre tessute insieme) tecniche particolari di costruzione, utilizzo di PVC espanso, balsa, capacità costruttiva del Cantiere, costituiscono le qualità intrinseche della nostra barca.
Se dobbiamo fare riparazioni derivanti da urti, o modifiche alla nostra barca attaccandoci al poliestere, o rinforzare alcuni punti della stessa, l’uso della resina epossidica con i relativi additivi è la scelta giusta.
È estremamente importante allora, considerare che non tutti i tessuti sono eguali (anche se hanno pari peso per metro quadrato) perché molti di essi, sono preparati (apprettati) per ricevere la resina poliestere, mentre per la resina epossidica, occorrono quelli giusti. I costi dei tessuti, sono esattamente analoghi, ma è importante essere certi di questa combinazione di compatibilità, altrimenti avremo una aderenza limitata.
L’uso integrato di questi tessuti, è altrettanto valido per le imbarcazioni in legno. È consigliabile in fase di costruzione, riparazione e modifica (perché con le sempre maggiori esigenze di robustezza e leggerezza, aiutano pienamente il Progettista e il Costruttore con l’aggiunta di peso veramente modesto) e risolvono anche problemi strutturali, considerando anche l’adattabilità e la semplicità di applicazione. Se si considera che è possibile (su una barca riportata a nuovo con umidità inferiore al 12-15%), rivestirla di tessuto per darle maggiore forza, resistenza e per eliminare un sacco di problemi, l’uso anche limitato di strisce pretagliate e applicate correttamente nei punti strategici dell’imbarcazione, garantiscono grande efficienza e affidabilità alla barca.
Un nastro di tessuto di vetro bilanciato (bidirezionale, plan, o trama-ordito) biassiale ± 45° (con pesi da 300 g circa mq.) applicato sui bordi di una carena a “V “di un motoryacht crea continuità eliminando infiltrazioni, piccoli movimenti e sostituisce in maniera impareggiabile, senza creare vie d’acqua e marcimento, gli angolari metallici di buona memoria; pari discorso vale per la ruota di prua, per lo specchio di poppa e se necessario anche per le paratie. Naturalmente questa applicazione risulterà essere completamente invisibile nella fase di pitturazione e non darà nel futuro i problemi tipici delle plastificazioni.
Di quanto migliora nel legno la resistenza alla trazione e alla compressione con l’applicazione di tessuto di vetro E, biassiale ± 45, da 300 g?
Quando questo biassiale è “mediamente – correttamente” applicato anche con l’uso del Peel Ply (che ne migliora le caratteristiche di impregnazione e di finitura – che vuol dire minore tempo successivo nella preparazione finale) considerando un compensato di mogano da 3 mm. si ottiene quasi un raddoppio della trazione e della compressione, vale a dire che abbiamo una resistenza di queste forze come un compensato di 5-6 mm.
Si può considerare che volendolo applicare e dare queste forze su compensato analogo di 6 mm. applicheremo 2 strati di tessuto biassiale e avremo resistenze simili a compensato di 12 mm. e così via.
Il legno massello nel senso longitudinale (come tutti i masselli) ha caratteristiche di resistenza veramente eccezionali mentre nel senso trasversale alle vene la resistenza è circa 10 volte inferiore.
È proprio questo il motivo della scelta del tessuto biassale perché lavorando a “X” rispetto alla vena, tutti i filamenti concorrono alla resistenza strutturale mentre nel caso di tessuto bidirezionale circa il 50% dello stesso (vale a dire i filamenti disposti nel senso longitudinale) non sarebbero di incremento alla resistenza che vogliamo ottenere.
È allora evidente che volendo un rinforzo alla fessurazione di una tavola in massello in mogano sarà sufficiente il biassiale di 300 gr. per ogni 6/8 mm. di spessore (con legni più leggeri, come il douglas o l’abete rosso, considereremo 2 o 3 mm. in più) mentre per il rinforzo longitudinale tra tavola e tavola vale la tabella usata per il compensato marino.
Per le riparazione sulla vetroresina quando si hanno colpiture, spaccature, fessurazioni, danni estesi di osmosi e delaminazioni, l’intervento con la resina epossidica rappresenta la scelta giusta e professionale. Se consideriamo che abbiamo asportato 4 mm. di stratificato la nuova resinatura con C-systems 10 10 CFS  con tessuto biassiale conferirà alla nostra barca un’integrità simile a quando era nuova.
Pari applicazione è indicata nella giunzione della controchiglia col fasciame. La stessa operazione è eseguibile anche su imbarcazioni nuove o in esercizio, fare prima un filetto di raccordo, evitare gli angoli retti altrimenti il tessuto non lavora bene. È  interessante notare che un tessuto di vetro di circa 150/200 gr. mq., con C-Systems 10 10 CFS, può essere applicato anche su parti che devono essere finite a vista come gli specchi di poppa, le cabine, e addirittura le fiancate.
È opportuno poi proteggere tutta l’operazione con un ciclo completo di pitturazione della linea SPINNAKER o con NAUTILUS Two Pack Varnish.
Da tenere presente, che ogni angolo che si andrà a rivestire con tessuto è preferibile che precedentemente sia raccordato, facendo un filettatura con Microfiller Powder.
Quindi anche sul nostro scafo in legno, come su quello di vetroresina possiamo sfruttare sia in fase di costruzione, che in esercizio, una serie di interventi mirati a eliminare una fastidiosa e ripetuta manutenzione e a migliorare le qualità della barca.
tessuti unidirezionali, come dice la stessa parola, lavorano in una direzione, le fibre sono orientate in un verso (come la tavola di legno che è molto resistente nel senso longitudinale e non in quello trasversale) e sono applicati nella direzione degli sforzi, orientati in “quel verso”. Si ottiene così che a parità di sforzo il peso di tessuto usato sarà circa la metà. È necessario tenere presente che il tessuto aramidico deve lavorare a sandwich. Cosa vuol dire? Che prima di applicare l’aramidico è opportuno su quella superficie mettere un tessuto di vetro e dopo gli strati di aramidico tutto deve essere nuovamente ricoperto ancora con un tessuto di vetro. Il tessuto di carbonio e quello aramidico hanno prestazioni ben superiori, a parità di peso e di tessitura. Il tessuto aramidico è estensibile, antisfondamento (i giubbetti antiproiettile) si allunga; quello di carbonio è (quasi ) incomprimibile, rigido, monolitico (le scocche delle macchine di formula uno). Queste caratteristiche quando usate correttamente permettono manufatti con prestazioni superlative.

ORIENTAMENTO DELLE FIBRE IN UN TESSUTO

Nel disegno sono riportate le direzioni che possono avere le fibre in un tessuto. La direzione dell’ordito coincide con 0°, mentre quella della trama con 90°. Un tessuto unidirezionale avrà l’unica direzione dell’ordito. Un tessuto biassiale (0°/90°) oppure (-45/+45°). Un tessuto triassiale sarà di (-45/90/+45°) oppure (-45/+45°/0°).

Nastro tessuto di vetro biassiale E ±45° H.T. Hight Tech da 300 g/mq e 450 gr/mq

Il tessuto biassiale in fibra di vetro presenta notevoli vantaggi una volta applicato poiché tende a migliorare le caratteristiche meccaniche, con aumento della resistenza e rigidità a torsione. Nel biassiale + – 45 si riferiscono ad un asse 0 e serve a quantificare l’incrocio della tessitura. Ha un’ottima impregnatura e una netta diminuzione della marcatura. Il suo uso risolve ogni problema nell’imbarcazioni a fasciame poiché la direzione delle sue fibre vengono ad incrociarsi ad “X” con le venature del legno.

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Tessuto Biassiale Vetro E +/-45 300 E 300 (G/M²) H.T. Hight Tech
Altezza in cm Lunghezza ml
10 10
15 10
63,5 10
127 10
127 132
Tessuto Biassiale Vetro E +/-45 300 E 450 (G/M²) H.T. Hight Tech
Altezza in cm Lunghezza ml
63,5 10
127 10
127 89

Nastro tessuto di vetro INVISIBLE

Tessuto da 200 g circa /mq
altezza in cm lunghezza ml
100 10

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Nastro tessuto di vetro bilanciato bordato

Tessuto bidirezionale (o trama-ordito) da 220 g circa /mq bordato
altezza in cm lunghezza ml
5 10
10 10
15 10

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Nastro carbonio unidirezionale di grammatura 175 g c.a.

Il tessuto di carbonio è un tessuto molto leggero ma rigido tanto da risultare poco resistente agli impatti. Con il suo impiego si possono ottenere materiali compositi dalle alte proprietà meccaniche (resistenza a flessione, a trazione, a compressione, resistenza a fatica). Materiali compositi con fibra di carbonio in rapporto al loro peso sono eccellenti e viene impiegato là dove si richiedono alte prestazioni di resistenza ma allo stesso tempo minor peso e volume.

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Nastro aramidico bidirezionale grammatura 170 g c.a.

Il tessuto aramidico ha un’alta resistenza all’impatto e all’urto. E’ infatti estensibile e antisfondamento. Ottimo isolante elettrico e ottima resistenza al fuoco, al calore, agli agenti chimici, alla coibenza termica.

altezza in cm  lunghezza ml
5 s.q.
17 s.q.

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PEEL PLY – Tessuto distaccante

Il Peel Ply è un tessuto che viene applicato sul tessuto previamente impregnato con la resina epossidica in modo da omogenizzare il quantitativo di resina sulla superficie, evitare la formazione di bolle d’aria. Nel momento in cui verrà rimosso la superficie non avrà necessità di essere carteggiata e sarà pronta per il ciclo successivo. E’ anche detto tessuto distaccante.

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PANNELLI IN PVC

Per pannelli sandwich, materiale in PVC espanso, per costruire, modificare, inventare.

– spessore 10 mm, quadrettato, densità 75 Kg/mc, dimensioni pannello cm 102 x 108 x 1

– spessore 10 mm, liscio, densità 90 Kg/mc, dimensioni pannello cm 122 x 61 x 1

– spessore 10 mm, liscio, densità 130 Kg/mc, dimensioni pannello cm 85 x 120 x 1

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COTONINA 6 mm

La nuova cotonina per il calafataggio.
Il calafataggio delle barche da lavoro era buona norma farlo con la stoppa con presenze di tracciatura di pece.
L’odore caratteristico, faceva rivivere, a occhi chiusi il battere ritmato del martello-maglio e la destrezza del calafato nell’avanzare lungo il comento tra il fasciame longitudinale.
Il passo avanti
Alla attuale cotonina da calafataggio da 3 e 6 mm, che vendiamo da molto tempo, da 7 – 8 anni suggeriamo – come riportato nei nostri dépliant l’uso di cotone idrofilo.
Poiché questo materiale è molto simile al cotone idrofilo, riesce ad essere inserito meglio del comento, migliorando l’assorbimento del 10 10 CFS. Ciò è dovuto alla caratteristica igroscopica data dalla finezza della fibra, anche quando fortemente pressata diventa più strutturale.
Questa usanza è ben presente in alcuni paesi mediterranei, come l’Egitto la Tunisia e la tradizione è da sempre consolidata massicciamente in Sicilia.
Nelle famose costruzioni di Fife il calafataggio della coperta e del fasciame, così come altri particolari, sono fatti con cotone idrofilo.
La nostra offerta ora consiste in della cotonina da calafataggio da 6 mm in cotone idrofilo che facilmente può essere ridotta a 1, 2, 3, 4, 5 mm semplicemente sfacendo il filato.
Da tenere presente che a parità di diametro il nuovo tipo ha un peso inferiore di circa il 25%.
Il suo filato leggero permette una maggiore permeabilità nell’assorbimento del 10 10 CFS.
Rotolo da 0,5 kg. Circa 50 mt.

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