I chiodo nel legno … e la spada nella roccia

n°156 gennaio/febbraio 2010

Il legno è un materiale ingegneristico eccezionale. Quando correttamente usato e mantenuto, a parità di peso è tre volte più resistente dell’acciaio. Se lo paragoniamo con il tessuto di vetro si può considerare come un unidirezionale perché le sue fibre sono orientate in un solo verso (anisotropia).
Per tenerlo insieme nella costruzione della barca, specialmente se di massello, occorrono viti e chiodi zincati. Questi fanno il loro lavoro egregiamente ma prima o dopo, anche se protetti con stucco oleosintetico o a ferro a copertura della “testa”, l’acqua e l’umidità riescono col tempo a rendere vana la protezione. Spunta la ruggine, che cola vistosamente ma tuttavia quello che si riesce a vedere è solo la parte minore del problema. Il fusto della vite e del chiodo perdono volume, la struttura del fasciame è più “libera” meno coesa e resistente.
Lo stucco oleosintetico in presenza di acqua tende a perdere la sua compattezza e a far entrare umidità. Invece quello a ferro, fatto col poliestere, per il contenuto di solvente… perde volume e lascia passare l’acqua dai lati.
La migliore riparazione e messa in sicurezza dei chiodi e delle viti non si limita alla semplice sostituzione. Si deve fare nella seguente maniera. Se necessario rimuoverli completamente; pulire bene la loro sede o, se non vengono rimossi, pulire la “testa” e fare saltare i residui di stucco.
Asciugare aiutandosi anche con il phon ad aria calda.
Passare una pennellata generosa di C-Systems 10 10 CFS sulla “testa” e/o nella sede (se rimosso). Mettere in opera il nuovo chiodo o la vite “bagnati” con 10 10 CFS e soffiare col phon a “freddo”.
Entro 4 – 6 ore, o anche dopo pochi minuti, dipende dal numero degli interventi, preparare  una miscela di 10 10 CFS e Microfiller Powder. Ottenuto questo stucco tixotropico, “artigianale”, leggero, molto tecnico simile a panna montata, colmare completamente le imperfezioni.  Il risultato del 10 10 CFS e Microfiller Powder contiene per ogni millimetro cubo, da 5.000 a 15.000 cellule chiuse, che “isolano” e se anche scalfite non assorbono acqua. In questa maniera la carpenteria della nostra barca non “piangerà ruggine” e soprattutto continuerà a svolgere il proprio lavoro con tutta la valenza iniziale, senza mai scadere di qualità. La barca sarà sempre più bella con minore necessità di manutenzione.

Didascalie foto:
1. La barca… piange.
2. Affidabilità del Microfiller Powder usato per fare cordoli negli incollaggi a “T”
3. I prodotti necessari e lo Skinder per controllare l’umidità del legno.