Risuolare le scarpe

ANNO 14 n°76 – giugno/luglio 2013

Quella di rifare le suole alle scarpe di cuoio è una necessità quasi scomparsa.

Oggigiorno la maggiore parte delle calzature sportive sono in tela variopinta e hanno suole in elastomeri; i “bipedi” le hanno adottate perché danno e promettono maggiore confort al piede.

Questa magnifica e grande unità in legno, di oltre 30 anni, ha le fiancate in compensato marino, l’opera viva in doppio lamellare ed il longitudinale “appoggiato – messo in opera” sul diagonale.

Per assicurare l’impermeabilità dello scafo ara stata usata anche una tela di cotone interposta tra i due strati, protetta da un lato con minio (di colore rossastro) e dall’altra, a contatto con longitudinale, con pittura bituminosa – nera.

Questa lavorazione era stata effettuata in modo da rendere il legno inattaccabile da parassiti (minio) ed impermeabilizzare i due strati (pittura bituminosa nera). Questo non contrasta con l’affermazione tuttora presente che il legno deve respirare?

La nuova suola ha comportato la rimozione dei due strati di legno massello, e si è scelta la messa in opera di un compensato di Mogano Kaya di produzione nazionale (qualità eccellente come primo strato e a seguire l’incollaggio del longitudinale in massello con 10 10 CFS. La tela è stata eliminata come quasi tutte le viti ed i chiodi.

Anche il bow thruster trova affidabilità nel posizionamento del tunnel. Non più elastomeri – gomma per l’incollaggio – ma continuità strutturale sempre con 10 10 CFS e Addensante n°2.

Le teste delle viti e dei chiodi sono state sigillate utilizzando la stessa tecnica: 10 10 CFS e Addensante n°2.

Lavori così importanti spesso non hanno una convenienza commerciale. In questo caso sì, perché l’imbarcazione ha un ottimo pedigree: motorizzazione adeguata e affidabile, consumi di circa la metà di unità con le stesse dimensioni e non ultimo anche una buona tenuta di mare.

E tutto il suo fascino originario del buon disegno mai alla moda ma ancora attuale.

Non è una barca né pesante né appesantita. Il legno pesa metà della comune vetroresina, ha un ottimo isolamento termico, è afonico e non ha odori pungenti.

Con questa lavorazione la sentina sarà completamente asciutta … da trovarci la polvere! Il legno continuerà a mantenere le sue caratteristiche meccaniche, di affidabilità e la velocità sarà maggiore. Insomma valore aggiunto nel rispetto del progetto iniziale, scoprendo ulteriormente la qualità delle costruzioni del legno.